Classificata sotto l’ordine degli Anguilliformes, la famiglia dei murenidi comprende 100 specie a loro volta suddivise in 12 generi, e questi pesci vengono comunemente chiamati murene.
Attorno a questi pesci dall’aspetto in molti casi sinistro e inquietante per via della somiglianza con i serpenti e per la bocca munita di denti affilatissimi si sono creati luoghi comuni spesso ingiustificati. Se è vero che alcune specie sono velenose (a volte letali per l’uomo) e se infastidite non esitano ad attaccare chiunque si trovi nei pressi della tana, la stragrande maggioranza delle murene non presenta pericoli per l’uomo risultando addirittura timida e schiva.
I murenidi sono pesci che abitano i mari tropicali o temperati caldi e sono privi di scaglie, col corpo tipicamente anguilliforme. La testa dalla forma allungata è dotata di mascelle particolarmente potenti in grado in certe specie di frantumare persino gusci di molluschi, che costituiscono parte integrante della dieta al pari di pesci, crostacei e cefalopodi. Le murene durante il giorno stanno rintanate in anfratti spesso molto angusti, per poi uscire al crepuscolo in cerca di cibo. Solitamente parliamo di pesci piuttosto grandi che raggiungono il metro e mezzo, come nel caso della murena comune (muraena helena) presente nel Mediterraneo, fino ad arrivare agli oltre 3 metri delle specie più grandi.
La maggior parte dei murenidi non è adatta ad essere ospitata in acquari di dimensioni domestiche, mentre ne esistono specie, come ad esempio il rhinomuraena quaesita, che si prestano all’allevamento in acquario, che deve essere dotato di parecchi nascondigli ed avere una buona capienza. Salvo vasche estremamente voluminose è consigliabile introdurre un solo esemplare.