Di barriera

Cimentarsi nella realizzazione di un acquario marino di barriera è indubbiamente una delle sfide più affascinanti che il vasto mondo dell’acquariofilia ci propone, si tratta di ricreare la magia di forme e colori che in natura si trova nei mari tropicali nei primi metri di profondità dei reef corallini.
In questa tipologia di acquari l’elemento principale è costituito dai coralli(sia molli che duri)che devono essere messi nelle condizioni ottimali per prosperare avendo cura di progettare la vasca sia nella parte tecnica sia nella scelta degli abitanti nei minimi dettagli. Fino a pochi anni fa la realizzazione di tali vasche era estremamente difficile vista la scarsità di informazioni riguardo alla biologia di questi invertebrati e a materiali tecnici non adeguati; grazie al grosso volume di studi ed esperienze che gruppi di appassionati si scambiano quotidianamente ed al costante progresso fatto dalle aziende che producono i materiali tecnici ottimizzati per gli acquari marini la realizzazione e gestione di una vasca di barriera risulta molto più semplice. Rimane comunque una sfida impegnativa che richiede tempo, conoscenze, passione e anche un impegno economico non indifferente.

L’ambiente dei reef corallini tropicale è caratterizzato da elementi ben precisi di estrema stabilità che devono essere riproposti nella maniera più fedele possibile nelle nostre vasche; per favorire questa stabilità più la vasca sarà grande e più sarà facile riproporre tali condizioni.
Gli accorgimenti da prendere in considerazione per un acquario marino di barriera dovrebbero partire dai 300 litri di capienza come minimo senza coperchio e di forma rettangolare, tenendo presente una delle regole principali dell’acquariologia che più la vasca è grande più sarà facile da gestire.
L’equilibrio di questi acquari rimane molto delicato in quanto la quasi totalità di coralli, pesci ed invertebrati viene prelevata direttamente in natura ed è quindi abituata a vivere in un’acqua aventi precise caratteristiche.
Vediamo quali sono e come mantenerle stabili:

1) La salinità: l’acqua marina presenta piccole differenze in termini di salinità rispetto ai vari mari. Indicativamente nelle barriere tropicali abbiamo una densità  dei sali di 1021-1024; per ottenere questi valori realizzeremo un’acqua ”sintetica” utilizzando acqua di osmosi miscelata a sali appositi presenti in commercio. Per tenere sotto controllo questo valore basterà semplicemente dotare la vasca di un densimetro che rileverà costantemente la densità dell’acqua dell’acquario.
2) La temperatura: la temperatura dell’acqua deve rimanere intorno ai 25-27 gradi senza sbalzi importanti. Per raggiungere questo risultato occorre dotare l’acquario di un impianto di controllo della temperatura che grazie a termoriscaldatore e refrigeratore compensi l’eventuale temperatura esterna bassa e il calore prodotto dall’impianto di illuminazione.
3) La luce: l’irradiazione solare delle zone tropicali è particolarmente intensa e con un fotoperiodo costante tutto l’anno (12 ore circa). Dovremo dotare il nostro acquario di un impianto di illuminazione importante che riesca a garantire almeno 1watt-litro per permettere ai coralli di innescare i processi di fotosintesi necessari per la loro alimentazione. Per raggiungere tali risultati si possono combinare i classici tubi al neon (T8 o T5) con lampade HQI o HQL o sistemi di illuminazione a LED. L’importante è mantenere un flusso luminoso costante con uno spettro che va dai 10000K alla luce blu (attinica).
4) L’assenza di sostanze inquinanti: l’acqua dei reef corallini, grazie all’azione incessante delle correnti, è priva di sostanze inquinanti quali azoto, nitriti, ammoniaca, ecc. In acquario queste sostanze inevitabilmente si accumulano grazie alla decomposizione di sostanze organiche quali feci, cibo o tessuti in decomposizione; le sostanze più pericolose vengono eliminate dai batteri mediante il ciclo dell’azoto, ma anche le sostanze prodotte da tale ciclo (che in acqua dolce vengono assimilate dalle piante e dalle alghe) accumulandosi produrrebbero effetti deleteri per l’equilibrio della nostra vasca. In nostro aiuto da qualche anno a questa parte è arrivato lo schiumatoio, un accessorio indispensabile che grazie a particolari processi elimina tutte le molecole inquinanti concentrandole in una schiuma separata dall’acqua della vasca.
5) Il movimento dell’acqua: la sommità delle barriere coralline è soggetta a forti correnti le quali favoriscono un’ottima ossigenazione e l’allontanamento di eventuali sostanze inquinanti. In acquario per riproporre tale condizione dovremo dotare la vasca di pompe di movimento che simulino in moto ondoso, meglio se comandate da controller digitali, evitando che in acquario si creino zone stagnanti e favorendo lo scambio gassoso con la superficie.
6) I nutrienti: per crescere e svilupparsi i coralli oltre che di luce e cibo devono avere a disposizione la giusta quantità di elementi per costruirsi il loro scheletro. In commercio possiamo trovare tranquillamente questi elementi quali ferro, stronzio, molibdeno, manganese, iodio e boro.  Per il principale di essi,  il calcio, sono disponibili particolari reattori.

Partendo da questi elementi possiamo ora iniziare a progettare il nostro acquario marino di barriera studiando le caratteristiche di pesci ed invertebrati che abbiamo intenzione di ospitare in vasca e avendo cura di rivolgerci ad animali con caratteristiche ed esigenze simili.