Invertebrati

In un ambiente acquatico un ruolo fondamentale per l’equilibrio generale del ciclo biologico lo ricoprono gli invertebrati, sia ricoprendo uno dei primi anelli della catena alimentare sia per il loro ruolo di “spazzini” che perpetuano cibandosi di vegetali e animali morti.

Nel caso dei coralli duri danno vita a un habitat che prospera e vive grazie all’incessante azione di miliardi di piccoli esseri (le barriere coralline tropicali ne sono l’esempio più lampante).

Gli invertebrati devono il loro nome al corpo privo di vertebre in assenza delle quali per sostenere il corpo gli invertebrati mobili, come crostacei e molluschi si affidano ad un carapace; i primi e ad una conchiglia, i secondi mentre gli invertebrati che non hanno possibilità di movimento si costruiscono uno scheletro interno formato da calcare.

Gli invertebrati sono presenti sia in acqua dolce e in maniera più importante nei mari e negli oceani; quelli d’acqua dolce si possono dividere in crostacei e molluschi e comprendono gamberetti, gamberi, granchi, lumache e qualche bivalve.
In acquario sono spesso presenti (molte volte in maniera involontaria) lumachine mentre per l’allevamento dei crostacei (gamberetti come caridinie e neocaridinie) spesso vengono allestite vasche apposite.

Per quanto riguarda gli invertebrati marini il discorso si fa molto più complesso essendo presenti una notevole varietà di specie e possono essere, a seconda dei casi, inseriti in un acquario di comunità o in un acquario a loro dedicato.
Tra le specie più diffuse in acquariofilia troviamo le spugne (spesso presenti negli acquari marini mediterranei), i celenterati come gli anemoni ed i coralli, i vermi di mare come i variopinti spirografi, i molluschi come gasteropodi e bivalvi, i crostacei tra i quali troviamo gamberetti e granchi e gli echinodermi come ricci e stelle di mare.
Ognuno di questi gruppi ha esigenze ben precise che devono essere valutate e studiate attentamente in fase di progettazione dell’acquario.