Acqua salmastra

Quando si decide di cimentarsi nella realizzazione di un acquario la prima domanda che ci poniamo è se vogliamo rivolgerci al mondo delle acque dolci di laghi e fiumi o lanciarci in quelle salate del mare. La scelta nella quasi totalità delle volte si limita a queste due possibilità, ma ne esiste anche una terza ed è quella di realizzare un acquario di acqua salmastra.

L’ambiente salmastro è un luogo molto particolare con caratteristiche uniche, soprattutto molto mutevoli, popolato da organismi che hanno fatto dell’adattabilità uno dei loro punti di forza. Le zone salmastre hanno origine quando le acque dolci (solitamente gli estuari dei fiumi) incontrano l’acqua del mare mescolandosi in modo tale da creare un’area caratterizzata da un continuo variare delle proprietà chimico-fisiche dell’acqua in base al ciclo delle maree, ai momenti di piena o secca dei fiumi, e all’intensità e direzione dei venti. Questi fenomeni creano spostamenti di enormi masse d’acqua che spingendosi o verso l’interno o verso il mare provocano delle fluttuazioni a volte anche radicali soprattutto per quanto riguarda il valore della salinità dell’acqua.

Tutti gli animali che vivono in questa zona devono essere preparati ad affrontare questi repentini cambi e ognuno ha sviluppato la propria strategia per continuare ad abitare in uno degli ambienti più ricchi di nutrienti che si possono trovare nel mondo acquatico; infatti i fiumi depositano in queste zone una quantità notevole di materiale organico che viene utilizzato dall’abbondante vegetazione che cresce e prospera grazie a questo continuo apporto di materiale organico. Le piante a loro volta con le loro radici offrono un luogo perfetto per essere colonizzato da microorganismi che assieme agli invertebrati, crostacei e molluschi presenti nella fanghiglia costituiscono un banchetto prelibato per innumerevoli pesci e uccelli acquatici.
Le zone di acqua salmastra si trovano a tutte le latitudini ospitando via via specie differenti e possono presentarsi principalmente come un estuario, una palude ricca di vegetazione, un intricato labirinto di canneti, una foce a delta che ricopre diversi chilometri quadrati o una lussureggiante foresta di mangrovie.

L’acquario di acqua salmastra contrariamente a quanto si pensi offre una notevole varietà di pesci e piante. Sì, avete capito bene, piante, che possono essere ospitati a diversi gradi di salinità, solitamente con una densità fino a 1003 possiamo ospitare piante come anubias barteri, ceratophillium demersum, ceratopteris cornuta per citarne alcune e pesci come poecilia reticulata, xiphophorus hellerii, bedotia geayi per nominare le specie più famose che sono solitamente inserite in acquari d’acqua dolce.
Aumentando la salinità e portandola a valori prossimi tra il 1006 e 1012 non avremo più la possibilità di inserire piante; incontreremo pesci più marcatamente legati all’ambiente salmastro come il pesce arcere (toxotes Jaculatrix), il monodactylus argenteus, lo scatophagus argus per citare i più noti.
Portando la densità a oltre il 1012 e fino a 1017 potremo ospitare solo pesci marini che si sono adattati a condizioni di salinità inferiori come per esempio il chelonodon patoca.

Avendo scelto a quale zona salmastra intendiamo rivolgerci, procederemo con lo studio delle specie che intendiamo introdurre per verificarne caratteristiche e compatibilità. Arrederemo la vasca di conseguenza; per questa tipologia di acquari i migliori risultati si otterranno con vasche grandi (minimo 300 litri) e con dei sistemi di filtraggio sovradimensionati. Solitamente per l’arredamento si opta per un fondo di sabbia fine e radici e rocce calcaree per completare il tutto, un filtro percolatore sarebbe l’ideale consentendo un’ottima ossigenazione dell’acqua oltre ad una importante azione denitrificatrice. La qualità ed intensità dell’impianto luminoso è subordinata alla presenza o meno di piante mentre il riscaldatore deve essere presente per garantire una tempreatura costante.
Una volta arredata e avviata la vasca, occorreranno circa 10 settimane per la maturazione del filtro; trascorso tale periodo potremo inserire i nostri pesci e goderci il nostro particolare acquario di acqua salmastra.