Illuminazione

Uno degli aspetti più importanti ma spesso più ignorati nell’allestimento di un acquario è senza dubbio quello legato all’illuminazione.
Infatti in molti casi da esso dipenderà la buona riuscita o meno del nostro progetto.

Innanzi tutto dobbiamo chiederci quali funzioni ha l’illuminazione in acquario e le risposte sono più di una:
1- ci permette di vedere meglio pesci, piante e tutto quello che si trova all’interno della vasca;
2- è uno dei fattori fondamentali della crescita di piante, coralli e alghe marine;
3- con l’alternanza di ore di luce e di buio contribuisce alla stabilità del bioritmo degli esseri viventi presenti in vasca.

In commercio sono presenti una miriade di sistemi di illuminazione con le più svariate caratteristiche, quale sarà allora il tipo di illuminazione che farà al caso nostro?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Innanzi tutto il discorso legato all’illuminazione in acquario è quasi sempre incentrato sulla presenza o meno di piante (anche se sarebbe più corretto parlare di vegetali) o coralli ma anche in un acquario di soli pesci la luce occupa un ruolo fondamentale; ci sono pesci che vivono in grotte o comunque in ambienti poco illuminati ed una illuminazione eccessiva sarebbe una fonte di stress notevole che ne modificherebbe inevitabilmente il comportamento.
Il sintomo più appariscente di tale stress è una marcata timidezza e una livrea spesso sbiadita.
Un altro aspetto da considerare in un acquario privo di piante è il ruolo che queste ultime hanno nell’assorbire i nitrati trasformandoli in nutrienti per la loro crescita; in questo caso la luce aiuta la crescita, ma se in una vasca togliamo le piante lasciando una illuminazione importante sarà un invito a nozze per la crescita del terrore di tutti gli acquariofili: le alghe!
Questo fenomeno può essere contrastato tenendo livelli di nitrati molto bassi attraverso frequenti cambi d’acqua o attraverso resine speciali; è anche vero che in acquari particolari dove sono presenti specie erbivore che brucano la copertura algale presente sugli arredi(rocce o legni) un’illuminazione intensa favorirà la crescita di alghe che costituiscono l’elemento base della loro dieta.

Riguardo alle piante c’è da considerare che non tutte hanno le stesse esigenze in fatto di luce; ce ne sono alcune come le anubias che vivono nella penombra e altre come la rotala macrandra che necessitano di una illuminazione intensa. Prima di scegliere la potenza del nostro sistema di illuminazione dobbiamo già avere chiaro in mente quali piante andremo ad ospitare.
Una buona regola per distinguere la potenza dell’impianto di illuminazione dell’acquario è quella di dividere i watt totali di quest’ultimo per i litri della vasca parlando così di watt per litro. Solitamente, stando a questa unità di misura l’intensità dell’illuminazione si divide in questi tre valori:
– 0,2-0,3 watt per litro corrispondono ad una bassa intensità luminosa,
– 0,5 watt per litro ad una intensità media,
– 1 watt per litro ad un’elevata intensità luminosa con la quale si possono far crescere anche le piante più esigenti da questo punto di vista.

Un altro aspetto da considerare riguardo la resa luminosa del nostro impianto è la colonna d’acqua che la luce deve attraversare per arrivare sul fondo; più la colonna d’acqua sarà alta, più necessiteremo di potenza luminosa per far giungere la luce necessaria alle piante presenti sul fondo.
In presenza di colonne d’acqua alte fino a 50 centimetri (misurati dal pelo dell’acqua al fondo della vasca) le classiche illuminazioni a neon sono più che sufficienti.
Per aumentare l’efficienza luminosa delle nostre lampade è sempre bene dotarle di riflettori di alluminio che catturano la luce che andrebbe dispersa verso l’alto riflettendola sulla superficie dell’acqua; questi riflettori si possono trovare in commercio in varie misure ma con un po’ di manualità si possono costruire senza problemi.

Oltre alla potenza luminosa c’è da considerare anche un altro parametro importante: lo spettro luminoso emesso dalla nostra lampada. Questo valore si misura in kelvin (K); è chiaro che sarà impossibile riprodurre in vasca tutte le caratteristiche della luce solare, ma ci possiamo avvicinare abbastanza a volte miscelando fonti luminose differenti in base alle nostre esigenze.

Per quanto riguarda l’acqua dolce in commercio troviamo lampade che vanno dai 3000 ai 10000K, se non ci sono particolari esigenze l’ideale sarebbe stare intorno ad un valore compreso tra i 5000 ed i 6500 K, le lampade con uno spettro di 6500K sono dette anche daylight in quanto è lo spettro che più si avvicina alla luce solare. Diverso è il discorso per gli acquari marini dove avremo bisogno di lampade che riproducano particolari spettri luminosi per favorire la crescita di coralli e invertebrati marini, queste lampade, che producono una luce blu, si chiamano attiniche e vanno associate a lampade a luce bianca per fornire alla nostra vasca marina il giusto spettro luminoso.

Quanto durano le nostre lampade? Può sembrare una domanda banale ma non è così; infatti con l’andare del tempo e l’usura lo spettro luminoso emesso dalle lampade si modifica ed in moltissimi casi può risultare dannoso per la salute delle nostre piante. In linea di massima le lampade vanno cambiate ogni 8-10 mesi. Visti i molti sistemi per illuminare i nostri acquari è bene informarsi prima sulle caratteristiche delle lampade che andremo a montare per sapere di preciso quando sarà il momento di sostituirle.

Scelta la nostra illuminazione sorge un’altra domanda: per quanto tempo devo lasciare accese le luci nel mio acquario? Innanzi tutto è bene collegare il nostro impianto ad un temporizzatore che si occuperà autonomamente (una volta impostato) di spegnere e accendere le luci in vasca; ai tropici le ore di luce possono variare dalle 11 fino alle 13 ed è quindi sconsigliabile andare oltre questo limite.
IN linea di massima sarebbe opportuno far accendere le luci verso le 10 del mattino e farle spegnere intorno alle 21. E’ chiaro che queste sono solo indicazioni gemeriche; ogni vasca fa storia a sé e l’illuminazione potrà essere variata in base alle reazioni che avranno pesci, invertebrati e vegetali presenti in essa.

Veniamo ora ad elencare i sistemi di illuminazione più diffusi in acquariofilia.

Tubi fluorescenti (neon): sono senza dubbio le lampade più diffuse, composte da un tubo contenente gas che attraversato da una scarica elettrica diventa fluorescente. Per innescare questa reazione i tubi sono associati ad accenditori che devono trovare il giusto alloggio nel coperchio del nostro acquario. Si trovano in diverse misure e colori e rimangono a tutt’oggi una fonte luminosa molto valida. I tubi fluorescenti si dividono in due categorie denominate T8 e T5 e questi ultimi risultano molto più efficienti e duraturi a parità di consumo.

Lampade a vapore: lampade dove sono presenti al loro interno vapori di mercurio (HQL) o vapori di mercurio arricchiti con altri metalli (HQI). Queste lampade sono solitamente impiegate negli acquari aperti ed inserite in plafoniere sospese, sono particolarmente indicate per vasche con una colonna d’acqua importante (superiore ai 60 centimetri) e creano un effetto luminoso molto naturale. Hanno una durata maggiore rispetto ai tubi fluorescenti ma di contro hanno il prezzo di acquisto elevato ed un consumo energetico maggiore.

Lampade a risparmio energetico: sono le classiche lampade che possiamo trovare ovunque, solitamente hanno uno spettro molto caldo intorno ai 4000K ma cercando che ne sono anche da 6500K. Con una buona progettazione iniziale si possono realizzare impianti molto efficienti sia in termini di resa luminosa che di risparmio; è chiaro che non essendo nate per l’acquariofilia necessitano di una buona manualità da parte dell’acquariofilo che intenda cimentarsi con queste lampade.

LED: negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di illuminazione a LED (dall’inglese light emitting diode) e si stanno sperimentando sempre più soluzioni per ottimizzare questa tecnologia in campo acquariofilo. I vantaggi sono considerevoli sia in termini di risparmio energetico sia in termini di durata. I LED hanno una durata dichiarata di 50.000 ore di esercizio con una efficienza finale di circa il 70% rispetto al LED nuovo e questo calcolando un’accensione media di 10 ore al giorno significa che per più di 10 anni non avremo più pensieri riguardo all’illuminazione della vasca. Per il momento i prezzi di una plafoniera esclusivamente a LED sono abbastanza alti, ma considerando quello che abbiamo scritto sopra è sicuramente una tecnologia da tenere in considerazione soprattutto per il lungo periodo.